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I passi dell'Istruzione Parentale

Nota: In questa pagina forniamo indicazioni per l’approccio più semplice e lineare possibile, per chiarire le basi ed evitare errori: se avete tempo vi invitiamo ad approfondire l’argomento con gruppi ed associazioni che si occupano di questo da anni.

 

Come iniziare: i passi burocratici

L’istruzione è obbligatoria dai 6 fino ai 16 anni, oltre quell’età si parla di "formazione".
Per i bambini fino a 6 anni, quindi dell’asilo, non è necessaria alcuna pratica burocratica: contattate altri genitori ed organizzatevi come preferite.

Per i bambini dai 6 anni in su, il primo passo è quello di comunicare alla scuola che si intende procedere per conto proprio. Da quel momento ha inizio l'istruzione parentale.
Si manderà quindi alla scuola di riferimento una raccomandata con ricevuta di ritorno con il modulo della comunicazione debitamente compilato. Tale raccomandata è una dichiarazione, non una richiesta: cioè la scuola non ha la possibilità di rifiutare o discutere la nostra scelta.
Il suddetto modulo solitamente va presentato prima della fine di gennaio dell’anno di scuola che non si intende frequentare, ma, ovviamente, è meglio avvertire la scuola il prima possibile. Quando possibile, è sempre utile e consigliato mantenere con la scuola un rapporto aperto, civile e di collaborazione.
Se il bambino/ragazzo è già iscritto a scuola, alla suddetta raccomandata va allegato il modulo con la comunicazione del ritiro dalla frequenza scolastica.
Oltre i 16 anni vale la stessa cosa, cambia solo la parola chiave nei documenti, che da “istruzione” diventa “formazione”.


Gli esami

Gli esami obbligatori sono quelli alla fine dei cicli di scuola (quinta elementare, terza media, maturità), ma è possibile fare dei piccoli esami alla fine di ogni anno scolastico e noi raccomandiamo di farli: oltre ad essere una verifica del lavoro svolto, l’esame dell’anno precedente permette di rientrare facilmente a scuola nella classe giusta qualora lo si ritenesse necessario.
Non è necessario fare questi esami nella ex-scuola di appartenenza: li si può fare in qualunque scuola d’Italia e se la scuola lo prevede li si può fare anche a distanza.
Anche in questo caso si compila un modulo di iscrizione all’esame che deve essere inviato per raccomandata con ricevuta di ritorno entro il 30 aprile.

 

Come organizzarsi in pratica

Istruzione parentale non significa che il singolo genitore educa i propri figli e basta: i genitori si possono organizzare in gruppo, anzi: è caldamente consigliato che lo facciano, in modo che i bambini possano godere dei sani rapporti sociali che in questo momento ci vengono così spesso negati.
Le lezioni possono essere organizzate ad esempio a turno nelle varie abitazioni oppure una famiglia può mettere a disposizione degli altri uno spazio proprio. I genitori possono farsi aiutare da insegnanti e professionisti, purché la cosa rimanga nell’ambito dell’istruzione parentale e non si trasformi in una specie di “scuola privata clandestina”.

 

Il progetto di studio

Il progetto di studio può essere personalizzato: si è liberi di seguire il programma ministeriale o di staccarsene.
E’ su questo punto che sono nate tante diversificazioni che hanno preso tanti nomi diversi, da “Apprendimento naturale” ad inglesismi vari: si tratta sempre di istruzione parentale, ma a cui vengono dati nomi diversi in funzione del tipo di approccio, e sta a voi scegliere quello che ritenete migliore.
E’ consigliabile, pur personalizzando l’insegnamento, non trascurare le materie insegnate a scuola, in modo da affrontare gli esami senza problemi.
Qualora si scelga un approccio che si allontana da quello scolastico classico è consigliabile farlo affiancandosi a chi da anni si dedica a questo ed ha maturato notevole esperienza: nella pagina con la mappa sono segnalati gruppi ed associazioni che possono aiutare.